- -50%
Mr. Chin, Portauovo con spargisale e cucchiaino - Alessi
Mr. Chin, Portauovo con spargisale e cucchiaino rosso. Portauovo con spargisale e cucchiaino in resina termoplastica, rosso. Decorato a mano - Alessi.
- Spedizione Gratuita Per ordini superiori a 100€
- 100% Pagamenti Sicuri I tuoi pagamenti sono al sicuro con noi
- Supporto 24/7 Forniamo assistenza sui tuoi acquisti
Mr. Chin, Portauovo con spargisale e cucchiaino rosso. Portauovo con spargisale e cucchiaino in resina termoplastica, rosso. Decorato a mano - Alessi.
La collezione The Chin Family, nata dalla collaborazione tra Alessi e il National Palace Museum di Taiwan, ha avuto come primo obiettivo il concept di una figura che facesse da mascotte per il museo.
Stefano Giovannoni da questo brief ha ricavato una famiglia di piccoli personaggi che interpretano ognuno il ruolo di una tipologia funzionale casalinga.
Interessante la tecnologia di realizzazione dei personaggi: invece di essere realizzato con una sola iniezione di stampaggio, ogni oggetto è stampato in pezzi separati poi assemblati come figurine di legno, i dettagli delle raffinate interpretazioni degli abiti orientali sono dipinti a mano.
Il National Palace Museum di Taiwan può essere considerato, per la ricchezza e la vastità delle sue collezioni di antichità, pittura e calligrafia, oggetti, libri e documenti, il Louvre dellOriente.
Le raccolte, originate dalla collezione imperiale della dinastia Ching e dalle precedenti dinastie Sung,
Yuan e Ming, ne fanno il principale custode dellarte e della cultura cinese.
La sua storia è travagliata.
Al tempo della fondazione della Repubblica Cinese le collezioni erano depositate nella corte interna della parte nord della Città Proibita, da dove nel 1917 il governo repubblicano le trasferì nella corte esterna.
Durante i primi anni della Repubblica si scatenarono le lotte tra i vari signori della guerra.
Nel 1924 Feng Yuhsiang occupò Pechino constringendo lultimo imperatore, Pu-i, a lasciare la Città Proibita e costituì il Comitato dei Possedimenti Imperiali Ching riuscendo a fermare così le grandi perdite di opere avvenute negli anni precedenti.
Il Palace Museum fu inaugurato ufficialmente il 10 ottobre 1925 nella Città Proibita e le sue collezioni furono aperte al pubblico.
Il Museo consisteva allora in due dipartimenti: Antichità e Libri.
Nel 1928 larmata nazionalista entrò in Pechino, nominò I Pei-chi a capo del Museo e trasformò formalmente il Museo in una istituzione governativa.
In questi anni, considerati il periodo doro del Museo in territorio cinese, lattività di esposizioni si sviluppò notevolmente e già nel 1936 erano state pubblicate centinaia di libri sulle sue collezioni.
Nel 1931, in seguito alle agitazioni nella Cina del nord, il governo nazionalista decise di evacuare le collezioni a Shanghai, da dove pochi anno dopo furono spostate in magazzini costruiti appositamente nel monastero taoista Chao-tien-kung a Nanchino.
In seguito allincidente del Marco Polo Bridge nel 1937 le collezioni furono divise tra Pa-hsien nello Szechwan e Nanchino, da cui dopo la caduta di Shaghai furono evacuate in diverse destinazioni, fino alla destinazione finale di Lo-shan nella provincia di Szechwan.
Durante la guerra sino-giapponese il Museo si limitò alla protezione delle collezioni, rimaste impacchettate, anche se nonostante le difficoltà lattività di esposizione continuò in forma ridotta.
Dopo la sconfitta giapponese nellagosto 1945 il Palace Museum rimise insieme le collezioni dai siti di magazzinaggio di Pa-hsien, O-mei e Lo-shan, spedendole a Nanchino.
Nellautuno 1948, in seguito ai combattimenti tra le armate nazionaliste e comuniste, fu deciso di spedire gli oggetti più preziosi a Taiwan, dove si iniziò la catalogazione delle collezioni e riprese lattività di scambio con gli altri musei internazionali. Una nuova sede è stata completata nel 1965 nel sobborgo di Taipei, e da quel momento il Museo ha avuto diverse espansioni.
Lattività si è da allora ampliata con attività didattiche, di ricerca, di pubblicazioni e di collaborazione con le altre istituzioni internazionali. Linventario completo delle collezioni, che raccolgono i pezzi più interessanti dellarte e dellarte applicata della storia della Cina, è stato completato nel 1991.
La collaborazione tra Alessi e il NPM di Taiwan va inquadrata nellintenzione del Museo di aprirsi ulteriormente alla scena internazionale e di promuovere una migliore conoscenza della cultura e della storia cinese in Occidente.
Insieme, abbiamo chiesto a Stefano Giovannoni di immaginare e disegnare una sorta di mascotte per il nuovo Museo nel XXI° secolo.
Ne è nata per il catalogo A di Alessi la famiglia di Mr. Chin: una serie di piccoli personaggi che interpretano ognuno un ruolo di tipologia funzionale casalinga.
Mr. Chin rappresenta anche una sorta di nuovo episodio del linguaggio ludico: invece di essere realizzati con una sola iniezione come avviene nella tecnologia di stampaggio abituale dei materiali plastici, i personaggi-oggetto sono invece stampati in pezzi separati (la testa, il cappello, il pompon, il corpo, il piede) che vengono successivamente montati come fossero delle figurine in legno o delle bambole in porcellana, permettendo in questo modo di dare migliore risalto alle raffinate interpretazioni giovannonesche delle decorazioni degli abiti, che sono dipinte a mano.
Condividi sui Social